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venerdì 19 gennaio 2024

ORECCHIETTE WITH SPICED PEAS


Pasta e piselli è uno dei primi ricordi d'infanzia, nonché uno dei primi piatti che ho mai imparato a cucinare da mamma. Ovviamente per lei pasta e piselli significa soffritto con cipolla, piselli e brodo per portare a cottura. Insomma, uno dei piatti più semplici della terra, eppure io l'ho sempre adorato.

Nella sua versione Nik Sharma - sorpresa sorpresa - usa il miso. Se ci state seguendo, avrete notato un uso direi quasi sconsiderato di questo ingrediente tipico della cucina giapponese. Non è una critica, solo un dato di fatto. Diciamo che il miso fa il suo dovere in effetti, perché dà una sapidità - anzi, un umami - che sta divinamente con la dolcezza dei piselli e le spezie.

Ma si sa, non tutte le ciambelle riescono col buco. O, per meglio dire, non tutte le orecchiette vengono perfettamente concave :D


ORECCHIETTE WITH SPICED PEAS

Per 4 persone

Portate a ebollizione una grande pentola d'acqua salata e aggiungete 455 g di orecchiette secche o di pasta tipo farfalle. Cuocete al dente, secondo le istruzioni della confezione. Verso gli ultimi 2 minuti di cottura, aggiungete 285 g di piselli freschi o surgelati (non è necessario scongelarli). Lasciate cuocere fino a quando non saranno teneri e di colore verde brillante, per 2 minuti. Rimuovete la pasta e i piselli con un mestolo forato e trasferite tutto in una ciotola. Mettete da parte 1 tazza [240 ml] di acqua di cottura della pasta, quindi scolate la pasta. Per evitare che si attacchi, aggiungete 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva alla pasta e ai piselli nello scolapasta.

Pulite la casseruola e rimettetela sul fuoco. A fuoco medio, scaldate 3 cucchiai di olio extravergine d'oliva. Quando l'olio è caldo, aggiungete 1½ cucchiaio di semi di cumino interi, leggermente schiacciati, e ½ cucchiaio di semi di finocchio, leggermente schiacciati. Rosolate fino a quando non sentirete il profumo, da 30 a 45 secondi. Aggiungete 4 spicchi d'aglio grattugiati e 1 cucchiaino di fiocchi di peperoncino di Aleppo, Maras o Urfa. Rosolate fino a quando l'olio diventa rosso e profumato. Aggiungete 2 cucchiai di pasta di miso bianca o gialla e ½ tazza [120 ml] dell'acqua di cottura della pasta. Frullate fino a ottenere un composto omogeneo. Aggiungete i piselli cotti e schiacciateli con uno schiacciapatate o un cucchiaio solo per rompere circa la metà dei piselli, senza schiacciarli tutti.

Unite la pasta cotta e 15 g di parmigiano grattugiato. Se necessario, aggiungete altra acqua di cottura della pasta, 1 cucchiaio alla volta. La consistenza finale deve essere leggermente brodosa. Assaggiate e condite con sale marino fino, se necessario. Completate con 2 cucchiai di erba cipollina tritata e 2 cucchiai di parmigiano grattugiato. Gli avanzi possono essere conservati in un contenitore ermetico in frigorifero per un massimo di 3 giorni.

Conclusioni:

- Partiamo dalle cose belle. La pasta è BUONISSIMA. Devo dire che mi ha stupito, l'equilibrio di sapori è notevole, e come dicevo nell'introduzione, il miso, i piselli e le spezie creano un gusto unico. Un piatto appetitoso, che si fa mangiare e ti fa venire voglia di rifarlo.

- La ricetta in sé è semplice, dovete giusto avere in dispensa un paio di spezie, ma niente di che.

- Mi è piaciuta tantissimo la cremosità, ma non sono sicura che con le farfalle - l'altro formato consigliato dall'autore - avrei ottenuto lo stesso effetto. Piuttosto al posto delle orecchiette opterei per dei ditali rigati o qualcosa di simile.

E ora le note dolenti :D 

- Trovo a dir poco scomoda l'impostazione del libro, con gli ingredienti messi nel testo della ricetta. Confusionaria da morire, ti ritrovi a controllare e ricontrollare un milione di volte per essere sicura di non aver dimenticato niente.

- 4 spicchi di aglio sono tantissimi secondo me. Io ne ho usato uno medio, ma può benissimo essere questione di gusti.

- Ovviamente non ho aggiunto il sale alla fine. Il miso fa già il suo.

- Vi ho appositamente riportato la ricetta così come scritta sul libro. Noterete anche voi che è scritta male a dir poco. Primo, nella fase di cottura della pasta. La ricetta dice di far cuocere la pasta e unire i piselli gli ultimi due minuti di cottura. A questo punto togliere la pasta (e i piselli) e mettere tutto in una ciotola con l'olio per non farla attaccare. POI scolarla. Da dove, non si sa. Fra l'altro questo è un passaggio per me completamente inutile - o meglio, utile a sporcare una cosa in più - perché la pasta poteva benissimo essere trasferita direttamente nel condimento. Poi, dopo aver preparato il condimento (che dice di frullare... ma non c'è niente da frullare!) dice di aggiungere i piselli e schiacciarli un po'. Benissimo... Ma come faccio se i piselli sono insieme alla pasta?

So che sembra una stupidaggine, qualcuno potrebbe dire che è un refuso, ma per me è molto di più, visto che non si tratta di un semplice passaggio sbagliato o scritto male. Io ho subito corretto il tiro, ho fatto il condimento mentre la pasta cuoceva, ho aggiunto l'acqua di cottura e poi ho messo subito la pasta, visto che non avrei mai potuto aggiungere prima i piselli e poi la pasta. Ma mi sono messa nei panni di chi magari non prepara la pasta tutti i giorni, che sicuramente sarebbe stato a dir poco confuso.

Insomma, ricetta PROMOSSA per il gusto 

ma BOCCIATA per come è spiegata!

12 commenti:

  1. Non potrei essere più d'accordo: procedimento confusionario, e inoltre in 2 minuti non c'è verso di cuocere i piselli, né freschi, né surgelati. E sulla scrittura delle ricette, lo so che un tempo venivano scritte così, ma c'è un motivo se adesso il resto del mondo le scrive in un altro modo. Pensa a una ricetta di Ottolenghi, di quelle da un milione di ingredienti, scritta in questo modo!
    Un abbraccio, cara Ale.

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    1. Ti devo dire che anche io ero scettica sulla cottura dei piselli, invece si sono cotti (in effetti avevo i pisellini piccoli, quindi sarà stato per quello). Comunque questo modo di scrivere le ricette è veramente indecente. Poi se sbagli pure, è finita.

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  2. Sì, la mancanza della lista ingredienti mi ha indisposta sin dalla prima ricetta di questo libro. Leggendo questa ricetta, in particolare, ho dovuto scorrerla tre volte per capire...se avessi capito. Se i piselli erano cotti insieme alla pasta, come potevo schiacciare i soli piselli? Forse ero stata disattenta nella lettura 🤣🤣🤣
    Non resta..che andarli a ripescare uno per uno 🤣🤣😱🥲

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    1. Sì, sicuramente lui li ha ripescati uno a uno -.- No davvero, secondo me qui era talmente confuso con la storia degli ingredienti che non ha ben capito manco il resto!

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    2. Concordo, per prima cosa ho cercato la lista degli ingredienti e boh, non la trovo. Poi leggo la ricetta e ci capisco ancora meno. Peccato!

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  3. Vedo che tutte siete con me nel bocciare questo modo assurdo di scrivere, sicuramente è un mio limite ma devo rileggere tutto tre volte e qui viene fuori un macello nel procedimento. Almeno il piatto è buono, altrimenti sai che rabbia …

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    1. Davvero non so come si possa pensare che un modo così barbino sia comprensibile. Diciamo che stavolta almeno si è salvato per il gusto, perché ti assicuro che mentre la stavo preparando ero abbastanza infastidita XD

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    2. È un modo arzigogolato per complicare cose semplici 🤣

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  4. Ma secondo me il vizio di tener lì a far scuocere e mappazzare la pasta mentre si prepara il condimento ce l'hanno nel sangue gli americani e dintorni. L'ho letto altre volte, insieme all'uso del fatidico cucchiaio di olio. Non è il procedimento mal spiegato come coi piselli: su questo punto è proprio voluto così. Più forte di loro.

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    1. Ci credo che fatta come si deve era buona, ma come si deve secondo chi ha nella propria tradizione un certo modo di usare la pasta. L'avesse fatta lui avrebbe seguito il procedimento che dice - pasta a aspettare raffreddandosi il sugo - e sarebbe stata diversa. Secondo me sono incapaci, o pensano i loro lettori anglosassoni incapaci, di seguire contemporaneamente due cotture sincronizzate, cosa che per noi è normalissima, per loro no. Per cui, magari la scolano pure al dente - questo l'hanno non dico imparato ma memorizzato almeno sì, per poi lasciarla lì a incollare.

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    2. Last but not least usa il miso come una volta si sarebbe usato il dado. Però è vegano e umamo, vuoi mettere ;P

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  5. La ricetta è interessante e abbiamo capito che a Nik Sharma piace tanto il miso bianco ( e lo capisco pure)!
    Concordo con le tue perplessità e sul modo di scrivere le ricette, che non è proprio fluido…

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