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mercoledì 18 maggio 2022

HEAD-TURNING COCONUT SHRIMP SOUP

 

La forma, signori, la forma.
Ahimè ho cercato un cocco alla disperazione per, come sottolinea l'autore, riuscire ad ottenere l'effetto che avrebbe fatto strabuzzare gli occhi, girare le teste, cadere mascelle.
E non ultimo la mia reputazione, parole testuali, non avrebbe potuto che crescere a dismisura una volta che gli ospiti ne avessero narrato la meraviglia.
Sia chiaro, non per la bontà del piatto: ma proprio per la presentazione.
Ora, sono stata invitata a pranzi penosi ma dei quali mi è stato fatto notare che però la padrona di casa aveva preparato "tanto una bella tavola".
Soprassediamo sul fatto che le portate fossero insapori, presentate in ordine sparso senza alcun senso apparente per cui il mio augusto consorte si servì con molta moderazione pensando che fossero antipasti per finire a farsi un panino una volta a casa, dato che i parchi antipasti si rivelarono una sorta di piatti unici serviti tutti insieme (e furono parchi anche nelle quantità).
Eppure, appunto, un'altra ospite fu incantata dall'apparecchiatura, dalla tovaglia oggettivamente bellissima, dal centrotavola di design.
Mi torna in mente mentre scrivo un altro invito questa volta ricevuto da mia madre che, a pranzo sul bellissimo yacht di un notaio, a metà di una epocale mangiata di aragoste, vide arrivare in tavola rotoli di carta igienica.
Avete letto bene, carta igienica.
Pare che fossero finiti i tovaglioli, e non si trovò altra soluzione che quella.
Quindi ahimè nonostante il cibo eccezionale, l'unica cosa che venne menzionata per i trent'anni a seguire da quel pranzo luculliano e molto ben preparato fu l'orrida visione di quei rotoli che va bene tutto, ma a tavola no.
Insomma, ci sarà una via di mezzo?
Sicuramente ai tempi di Bridgerton le famiglie facoltose affermavano il loro status sociale non solo con pietanza esotiche, come può essere questa, ma anche con tavole strepitose di argenti e porcellane.
Non so in quanti abbiano realmente servito la zuppa in questione nel mezzo cocco ma sarà sembrata una vera stravaganza!
Oggi magari fa un po' anni '80, poi ovviamente vedete voi, a seconda dello stato della vostra  reputazione nei circoli della gente che conta :D

 

HEAD- TURNING COCONUT SHRIMP SOUP
per 4 porzioni

una piccola patata a pasta gialla (Yukon Gold)
6 cucchiai di olio di semi
un grosso porro, affettato sottilmente
10 spicchi d'aglio di medie dimensioni, sbucciati e tritati
circa 700 g di gamberi puliti dal carapace e dal filo nero
un cucchiaino e mezzo di sale
un cucchiaino di pepe nero macinato
3 cups di latte di cocco non zuccherato (700ml circa)
6 cucchiai di curry rosso in pasta
un cucchiaio di zenzero fresco grattugiato
un mazzetto di coriandolo fresco, pulito e privato dei gambi
un grosso mango maturo, sbucciato e tagliato a cubetti

 

Mettere la patata in un pentolino insieme a dell'acqua e portare a bollore su fuoco alto. Abbassare il fuoco e far cuocere finchè risulterà tenera se infilzata con una forchetta, circa 20-30 minuti.
Toglierla dal fuoco e farla raffreddare 10 minuti.
In una casseruola non troppo grande posta su fuoco medio mettere 3 cucchiai di olio (presi dal totale della ricetta), il porro e 6 spicchi d'aglio. Cuocere per 10 minuti finchè il porro sarà ammorbidito ed il tutto comincerà a sprigionare il profumo.
Togliere dal fuoco e lasciar raffreddare 5 minuti.
In una casseruola più grande aggiungere l'olio rimasto, i gamberi e il resto degli spicchi d'aglio condendo con sale e pepe. Cuocere per circa 5 minuti finchè i gamberi diventano rosa (o comunque raggiungono una temperatura interna di 74 gradi).
Versare in un frullatore il latte di cocco, il porro e la patata. Frullare quindi versare il passato in una pentola insieme al curry in pasta e lo zenzero.
Scaldare per due minuti quindi versare in ciotole individuali o gusci di cocco, se si hanno.
Tagliare i gamberi in dadini della dimensione desiderata e distribuirli nelle ciotole.
Guarnire con il mango e il coriandolo e servire.


NOTE

- dunque, manca nella ricetta l'indicazione di quale latte di cocco usare. Se forse in alcune culture è più diffuso l'uso di cucine che lo prevedano tra gli ingredienti sarebbe comunque utile sottolineare che quello per cucinare non è quello sbiadito ed annacquato venduto nelle bottiglie/cartoni con cui fate i frullati ma quello serio, in barattolo. Denso e cremoso.

- l'aglio è tanto. Va bene che, giuro e so che i miei colleghi Starbooker sparsi per altri continenti lo confermeranno, l'aglio fuori dall'Italia è molto meno pungente ma qui rischia di diventare l'aroma più prepotente. Sappiatevi regolare :)

- il procedimento mi lascia un tantino perplessa, tutto è cotto separatamente e poi frullato alla fine con il latte di cocco ed il mix viene semplicemente scaldato insieme. Il risultato è gradevole ma non particolarmente "complesso" come sapori. Molto basic, aiutato comunque dalla presenza di curry in pasta (che procura anche il  bellissimo colore) e dello zenzero.

 - in casa arabafelice il coriandolo fresco non entrerà di nuovo: o lui, o noi :) Quindi è stato sostituito con del prezzemolo.

- il risultato finale non è sgradevole ma meglio servirne piccole dosi perchè il latte di cocco da solo con il resto risulta un po' predominante. Di solito nelle ricette di questo tipo di zuppa  è diluito ed insaporito con del brodo, ed anche qui avrebbe aiutato.
Tutto sommato però il risultato non è cattivo nè immangiabile per cui la ricetta è

SUFFICIENTE



15 commenti:

  1. Ho letto la ricetta attentamente, e sono rimasta colpita pure io sia dalla quantità di aglio, che cuoce troppo poco per diventare dolce e cremoso, sia dalla cottura separata di tutti gli ingredienti (tra l'altro una patata piccola dopo 30 minuti è più che tenera, è stracotta!). Si sporcano tre pentole, si assemblano ingredienti e si frullano e scaldano... sembra più un gazpacho caldo che una zuppa, e il servizio nel mezzo guscio di cocco anche no, grazie.
    Hai ragione tu: oltre alla forma ci vuole la sostanza, e qui non mi sembra che abbiamo né l'una, né l'altra.
    P.S.: alla carta igienica portata a tavola mi sono ribaltata. :-D

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    1. Non so proprio cosa volesse fare l'autore con questa zuppa. Sicuramente rovinare quella a cui si è ispirato ;)

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  2. Avrei voluto essere un chip per essere inserito nel cervello di Augusto d'Arabia, il consorte, per vederlo rifocillarsi con panini, una volta rientrato a casa dalla cena dalla bella tavola imbandita.... Sulla ricetta, hai ragione: da me gli agli non hanno il sapore di quelli che mia mamma detesta con tutte le sue forze; il cocco, inoltre, o è denso denso o qui si chiama in altro modo ("água de coco", appunto). Per il resto, sei generosa con la tua sufficienza. Un abbraccio!!!!

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    1. Era basito e tutto il viaggio verso casa non ha fatto che ripetere che secondo lui erano tutti antipasti, quindi il pranzo mancava poi di main dishes :D

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  3. Ora, non vorrei dire, ma questa sembra un Tom Yum "alla benedetta" (una delle tante, temo sia il nome): semplificato fino a ridurlo a un latte di cocco coi gamberi, ecco. E tu, troppo buona a dare il "seino" stiracchato. Ti aspettano servizi d'argento, in Paradiso :)

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    1. Infatti sicuramente si ispira a quella. Ma ahimè la rivisitazione è drammatica!

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  4. 10 spicchi di aglio sono tanta roba veramente! Poteva chiamarla zuppa all'aglio e sentore di cocco :D E la pasta di curry messa così, alla fine, mi lascia alquanto perplessa. Oltre a tutto il resto, ovviamente.
    Grazie Stefi

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    1. Infatti guarda, grossa perplessità su tutto. Ed alla fine è pure decentemente commestibile, questo il mistero :D

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  5. Le zuppe sono sempre benvenute, ma tra le tante che sono state testate, questa proprio non mi va.
    Latte di cocco, curry rosso in pasta? E il sapore potrebbe essere meglio? Allora passo.
    Però la foto! Molto appetitosa, e mi ricorda un cocktail di scampi gigante!!! 😉

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    1. No aspetta, questi sapori sono splendidi insieme, la zuppa si rifà a un piatto thai famosissimo, quello che nomina Alessandra sopra (Tom Kha ovvero versione di Tom Yum con latte di cocco). In realtà il
      Risultato non è malaccio ma meglio in caso rifarsi all’originale ;)

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  6. ... mi inchino davanti alla vostra immensa sapienza... E proverò l'originale! 😉😋

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    1. Come dice Stefania, decisamente meglio rifarsi all'originale. Tra l'altro la pasta di curry rosso va soffritta per farle sprigionare i suoi aromi, non ha alcun senso inserirla a freddo e frullare...

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  7. Anche per me troppo aglio, decisamente troppo, io e lui non abbiamo proprio alcun tipo di rapporto, anche se mio marito è di terra langarola dove si mangia la bagna-cauda come se piovesse -_-).
    Preferisco la ricetta originale (spero lo fosse) che ho deliziosamente gustato in un ristorante thai...uhmmmm
    Mi sarebbe piaciuto un sacco vedere l'Augusto Consorte all'uscita, mugugnare con la pancia vuota non è piacevole...le volte successive ti faceva tenere in borsa dei crackers???....ahahahah...chissà che risate!
    Comunque il notaio citato avrebbe potuto tagliare una tovaglia, fornire un asciugamanino, far leccare le dita piuttosto...ma la carta igienica nooooo!! Ovvio che ricordate solo questa parte!!!

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    1. Stai tranquilla che ora l’autista consorte si premunisce e se ci toccano inviti dalla stessa persona mangia prima😀

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  8. Se vuoi la mia morte, servimi una ciotolata di questa crema e guardami agonizzare qualche istante. Ci vorrà pochissimo. A parte scherzi. Tutti gli ingredienti sono di mio gradimento, a parte la badilata di aglio che come in tutte le cose, qui ci starà pure bene ma l'equilibrio è un'altra cosa.
    Gli hai dato la sufficienza: io forse non sarei arrivata in fondo per giudicarla. ahahaha.
    Un bacione.

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