Sono una amante dei buns arrotolati, in particolare quelli nordici con i profumi inebrianti del Natale.
Mi piacciono tiepidi, la pasta filante e soffice, e la mia occupazione preferita oltre a prepararli, è di affrontarli non a suon di morsi, ma sfogliandoli come una margherita oppure srotolandoli piano piano, scoprendone il ripieno prima di inzupparli nel te.
E' un'occupazione scientifica, un piano di smembramento infantile alla ricerca di risposte a domande al limite dell'esistenziale: "perché devono essere così maledettamente buoni?".
Oggi dal libro del mese, ho scelto dei buns al profumo di limone e camomilla. Non è un binomio delizioso? E siccome la camomilla è la mia panacea a tutte le ansie, spero che questi buns siano terapeutici per molti di voi.
Per 7 buns
150 ml di latte
4 bustine di camomilla
1 cucchiaino di pasta di vaniglia
300 g di farina forte più extra per infarinare
25 g di zucchero semolato
1/2 cucchiaino di sale fine
1 cucchiaino di lievito di birra disidratato attivo
1 uovo sbattuto
25 g di burro non salato morbido, più extra per ungere
1 cucchiaio di granella di zucchero (opzionale)
Per il ripieno
100 g di zucchero semolato
la scorza grattugiata di 2 limoni
85 g di burro non salato, morbido
Per lo sciroppo
100 ml di acqua
100 g di zucchero semolato
2 bustine di camomilla
In una casseruola media, aggiungete il latte, le bustine di camomilla, la vaniglia e portate a fremere.
Quando il latte è caldo, rimuovete dalla fiamma, coprite e lasciare in infusione fino a che non sia tiepido, per c.ca 30 minuti.
Setacciate il latte attraverso un colino in cui strizzerete le bustine per raccogliere tutto il liquido quindi tenete da parte.
In una larga ciotola o nella ciotola di una planetaria, mescolate la farina con lo zucchero. Aggiungete lo zucchero ed il sale su due lati separati, facendo la fontana la centro dove verserete l'uovo sbattuto ed il latte raffreddato.
Se userete la planetaria con il gancio, impastate per 6 minuti a bassa velocità. Se impasterete a mano, lavorate nella ciotola per 10 minuti (l'impasto sarà piuttosto appiccicoso all'inizio ma non cercate di aggiungere farina).
Lasciate riposare l'impasto scoperto, per 5 minuti quindi continuate a lavorare per altri 4 minuti fino a che non otterrete un impasto morbido.
Aggiungete il burro morbido ed impastate per altri 5 minuti fino a che non otterrete un'impasto lucido e duttile.
Sistemate l'impasto in una ciotola leggermente imburrata, coprite con pellicola o con un telo pulito e lasciate lievitare in luogo tiepido per 1 o 2 ore, fino a che non abbia raddoppiato di volume.
Contemporaneamente preparate il ripieno. Mescolate lo zucchero con le zeste di limone in una ciotolina, usando la punta delle dita per strofinare zucchero e scorza ed ottenere un effetto di sabbia umida.
Aggiungete il burro morbido e mescolate fino a che il tutto non sarà perfettamente omogeneo. Tenete da parte.
Preriscaldate il forno a 200° (180° se ventilato). Foderate la base di uno stampo a cerniera di 20 cm di diametro con carta da forno ed imburrate i bordi.
Una volta che l'impasto sarà lievitato, sgonfiatelo con la punta delle dita. Rovesciatelo su una superficie leggermente infarinata e stendetelo ottenendo un largo rettangolo dallo spessore di 3/4 mm.
Spalmate il ripieno uniformemente sulla superficie.
Cominciando dal lato lungo, arrotolate bene l'impasto e dividetelo in 7 parti uguali.
Sistemate i rolls sullo stampo preparato, lasciando un po' di spazio tra l'uno e l'altro e coprite lo stampo delicatamente con un tovagliolo. Lasciate lievitare per 25/35 minuti o fino a quando i rolls non saranno belli gonfi e si toccheranno l'uni con l'altro.
Cospargeteli con lo zucchero in granella (se lo userete) e cuocete in forno per 35/40 minuti fino a che non saranno di un intenso colore marrone.
Mentre i buns cuociono, preparate lo sciroppo. Mettete l'acqua, lo zucchero e la camomilla in una piccola casseruola, portate a bollore e lasciate sobbollire per 1 minuto. Rimuovete dal calore e tenete da parte.
Quando i buns sono cotti, lasciateli raffreddare per pochi minuti, prima di spennellarli generosamente con lo sciroppo di camomilla, lasciandolo che venga assorbito. Lasciate raffreddare completamente prima di servire.
NOTE PERSONALI
- Tengo a precisare che ho fatto questa ricetta due volte per il semplice fatto che la prima è stata una deplorevole debacle. Ma la sensazione del fallimento si è tramutata immediatamente nella certezza che avessi sbagliato o sottostimato qualche passaggio. Così dopo la delusione di ritrovarmi nello stampo dei sampietrini che avrei potuto utilizzare come ferma porte, ho lasciato sedimentare il nervoso un paio di settimane ed ho ragionato sulla ricetta.
- Durante il primo tentativo, l'impressione è che l'impasto fosse troppo asciutto, pochi liquidi che ho dovuto aggiungere in fase di lavorazione visto che il tutto non stava insieme. La lievitazione è stata lunga e dolorosa, sia la prima che la seconda, nonostante abbia lavorato in una giornata caldissima. Ma nulla. Ho lasciato lievitare per 3 ore in prima lievitazione e altre 2 in seconda. Risultato: na schifezza.
- Ho fatto due più due. La farina utilizzata non andava bene ed i liquidi andavano rivisti alla luce della farina alternativa. Nella ricetta si parla di farina forte per pane. Io sono partita dalla W320 che ha bisogno di maggiori liquidi della quantità indicata. Quindi nel secondo tentativo, ho utilizzato una W260 ma ho tenuto d'occhio i liquidi. Dopo avere fatto l'infusione della camomilla nel latte, ho strizzato bene i filtri per far uscire tutto il latte ma al termine ho rimisurato il totale che era diminuito da 150 ml a 100 ml. Vale a dire una parte resta imprigionato nella camomilla nonostante spremiate i filtri con la forza di centro cavalli. Quindi ho aggiunto la differenza ed ho proceduto.
- Ho usato un uovo grande.
- Immediatamente ho visto la differenza: un impasto morbido, duttile, lievemente appiccicoso e vellutato come da indicazione della ricetta.
- Dopo due ore e mezza, l'impasto era raddoppiato. Gonfio, elastico. L'ho steso con grande facilità ed ho arrotolato seguendo le indicazioni. Ho tagliato i buns con un filo per non schiacciarli con il coltello e li ho sistemati in uno stampo da 22 cm (non ho il 20).
- La seconda lievitazione è durata 50 minuti ed i buns erano perfettamente gonfi e appoggiati l'uno all'altro ed ai bordi.
- Una indicazione data dall'autrice è sbagliata: quando fodererete lo stampo, fate in modo che la carta sia posta in maniera che foderi il fondo ed i lati uscendo lievemente dai bordi. In questo modo il burro del ripieno, che si scioglierà uscendo dalle spirali, non colerà dallo stampo sulla piastra del forno bruciando miseramente, ma resterà sul fondo creando una deliziosa caramellatura. Io ho fatto appena in tempo ad accorgermene ed a mettere un foglio supplementare di carta da forno sotto lo stampo a contatto con la griglia. La stessa cosa mi era successa col primo tentativo e l'avevo rimosso. Ma il casino poi viene dopo, quando dovrete pulire la piastra. Oltre a perdere una parte di umidità che avrebbe reso i buns ancora più golosi.
- Cerca lo sciroppo, io ne ho usato poco meno della metà. I buns mi sembravano sufficientemente lucidi e dolci, e a dirla tutta non amo i dolci troppo appiccicosi.
- Così, dopo essere tornata sui miei passi ed aver ragionato sui possibili errori, non trascurando però il fatto che certe note potrebbero essere utili, una delle quali è la forza della farina da utilizzare, la ricetta è riuscita con successo: buns deliziosi, soffici, filosi, profumo inebriante. La colazione è salva e la ricetta
PROMOSSA!
Ecco Patty, io che in passato mi sono incaponita su tante ricette di lievitati, qui non sarei arrivata al semplice, eppure geniale espediente di rimisurare il latte dopo l'infusione, come hai fatto tu. Per prima cosa ho confrontato le dosi di questa ricetta con quelle dei buns che ho fatto venerdì, e mi pareva che ci fossimo (anzi, questa ricetta ha mezzo uovo in più), e invece no: bastano 4 bustine di camomilla, per modificare l'equilibrio della ricetta.
RispondiEliminaSei stata davvero bravissima ad analizzare la ricetta e a rifarla seguendo gli accorgimenti giusti che ti hanno portata al successo, e io ne sono felicissima, perché l'abbinamento mi intriga assai e ho una gran voglia di provarli quanto prima!
Un bacione.
Guarda Mapi, ho capito che il livello del liquido non sarebbe stato lo stesso quando ho strizzato le bustine. Intanto la camomilla setacciata, ma anche in fiore, assorbe tantissimo liquido, poi strizzando e schiacciando con un cucchiaio, non si riesce comunque ad eliminare tutti i liquidi assorbiti, che restano tra le fibre. Così ho rimisurato e non puoi immaginare la mia sorpresa. La quantità di liquidi sposta l'equilibrio completamente quindi ci starò molto attenta anche le prossime volte.
EliminaGrazie cara, fammi sapere se li farai! Abbraccione.
Molto appetitosi! Pure io amo srotolarli pian piano come se fosse un rito magico.
RispondiEliminaMa non li farò di certo, oltre alla paura delle paste lievitate, ho anche la paura delle molte note personali :D
Ma perché non provare? Ti svelo un segreto. La prima ricetta lievitata seria che ho fatto erano proprio dei buns e la debacle fu clamorosa. Non sapevo nulla ed ho seguito solo le istruzioni che evidentemente non erano sufficientemente illuminanti. Qui invece trovi tutte le trappole dissinnescate...buttati. Il mondo dei lievitati vale il viaggio. Un abbraccio.
EliminaHai ragione, probabilmente con le tue note potrei farcela, ma ho deciso che nella vita non si può fare tutto :D
EliminaSono basita ed ammirata dalla maestria che ti ha portato a comprendere il problema (non credo ci sarei arrivata!) e realizzare la ricetta alla perfezione. Certo l’autrice poteva perderci due righe in più…complimenti per il risultato, non scontato viste le premesse.
RispondiEliminaSi ma solo perché mi ci sono incaponita, visto i risultati ottenuti da Mapi. Alla compensazione del liquido ci ho pensato soltanto perché la seconda volta ho notato che le bustine restavano molto intrise. Forse si meritava il rimando a settembre :D
EliminaArrivo in ritardo... spero che tu mi abbia lasciato un "bun", perché questi li avrei fatti molto volentieri anche io. E i tuoi sembrano una favola, cara mia. Bacioni!
RispondiEliminaGrazie caro il mio Biagiuns (che fa rima con buns) ahahah
EliminaIo penso che la forte dose di camomilla ti abbia aiutato a contenere il disappunto per un primo tentativo che ha prodotto sanpietrini!!! Mi hai fatto morire!
RispondiEliminaCerto che adesso si potrebbe tentare l'esecuzione con tutte le tue note e l'amore per questo tipo di dolce che ho.
Riuscire a capire cosa intendesse l'autrice per farina per il pane ( perciò un W inferiore a quello che useremmo da noi) e intuire che parte dei liquidi rimangono nelle bustine della camomilla... vera arte da parte tua!
Complimenti per la tenacia perchè io, al tuo posto, forte della mia inesperienza, questa ricetta l'avrei sonoramente bocciata!!!
Adesso però sono curiosa... 😋
Assolutamente si, la camomilla è una mano santa contro le trasformazioni in Hulk di cui sono facilmente vittima. Un abbraccione.
EliminaCerto che il risultato della seconda prova deve essere stato veramente esaltante, perchè promuovere una ricetta che al primo tentativo è stata un disastro e non certo per colpa del povero cuoco/pasticcere è rarissimo su Starbooks...Un abbraccio AlbertoMassimo
RispondiEliminaHai ragione. Avrebbe meritato di essere rimandata per l'arrampicamento sui vetri che mi è toccato fare per portare a casa il risultato. E chiaramente secondo le regole Starbooks, quando bisogna metterci troppo del proprio, vuol dire che non funziona. Alla fine ho voluto quasi premiare più me stessa che la ricetta ahahahaha
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