La
challah non ha certo bisogno di presentazioni. E' un pane della
tradizione ebraica con un forte valore simbolico, ma ovviamente non
siamo qui per parlare di questo :D
La mia scelta è ricaduta
su questo pane perché negli anni ho provato diverse ricette di challah, e
ovviamente ognuno diceva che la propria era la migliore, la più buona e
la più tradizionale. I nostri amici di Bread Ahead affermano che la
loro ricetta rispetta la tradizione, e in effetti - come da tradizione -
nell'impasto ci sono le uova e l'olio e non ci sono burro o altri
latticini.
In questo caso la challah è a sei capi, cosa che ha
messo a dura prova le mie abilità, visto che ho da sempre un problema
con gli intrecci XD Comunque, lo dicono anche gli autori
nell'introduzione alla ricetta: imparare a intrecciare una challah
richiede la pazienza di un santo...
Ingredienti:
300 g di farina forte per pane (vedi considerazioni)
6 g di sale
30 g di zucchero superfine
2 uova
80 g di acqua
8 g di lievito di birra fresco o 4 g di secco
50 g di olio vegetale
Per lucidare:
1 uovo sbattuto
Primo giorno:
Riunite
tutti gli ingredienti per fare l'impasto in una ciotola. Potete
lavorare a mano, prima in ciotola e poi su un piano di lavoro, usando il
palmo della mano per impastare, per 5 minuti (secondo me sono pochi!).
Se usate una planetaria, lavorate a intervalli in modo da non farla
surriscaldare. Quando gli ingredienti saranno tutti incorporati,
lavorate l'impasto per 5 minuti a media velocità (anche qui, per me sono pochi. Ce ne vuole qualcuno in più).
Mettete l'impasto in una ciotola, coprite con un piatto e lasciate lievitare fino al raddoppio. Ci vorrà circa un'ora.
A questo punto sgonfiate l'impasto, ricoprite la ciotola e mettete in frigo per tutta la notte.
Giorno 2
Riprendete
l'impasto dal frigo e mettetelo su un piano di lavoro leggermente
infarinato. Dividetelo in 6 parti uguali (peseranno ciascuna circa 100 g
o qualcosa di meno).
Prendete un pezzo di impasto e formate
un cilindro lungo circa 40 cm. Infarinate leggermente per evitare che si
secchi. Procedete così con tutti e sei.
Passate ora alla
formatura, che non è certo per i deboli di cuore. Formare una treccia a
sei capi non è semplice, ma con la pratica otterrete ottimi risultati.
Per
prima cosa sistemate tutti e sei i capi di fronte a voi, paralleli gli
uni agli altri. Unite tre capi alla volta e poi unite le due sezioni.
Separate idealmente i capi in quattro sezioni:
allargate i due capi più esterni e raggruppate i quattro interni in due
gruppi da due.
Incrociate l'uno sull'altro i due capi più esterni e teneteli in alto, per separarli dagli altri 4 [diagramma 2].
*Portate
il capo più esterno sinistro al centro, raggruppandolo accanto ai capi
sulla destra. Portate il secondo capo da destra sopra a sinistra.
Portate il capo più esterno a destra al centro, raggruppandolo accanto
ai capi sulla sinistra. Portate il secondo capo di sinistra in alto a
destra. [diagrammi 3,4,5].
Ora ripetete la sequenza partendo
da *. Ripetete fino a che non avrete intrecciato tutto l'impasto. Se
necessario, intrecciate nuovamente le parti finali della treccia,
riportando i lembi sotto in modo che non si aprano(diagramma 7)
A questo punto potete lasciare la challah così o unire i due capi e formare una ghirlanda.
Mettete la challah su una teglia ricoperta di cartaforno. Coprite con un canovaccio pulito (io ho usato pellicola) e fate lievitare in luogo tiepido per un'ora.
Preriscaldate il forno a 170 gradi ventilato.
Spennellate la challah con l'uovo sbattuto. Cuocete per 19 minuti finché non sarà ben dorata.
Lasciate raffreddare il pane su una gratella prima di servirlo.
Considerazioni:
-
La mia prima considerazione è di carattere generale, poiché relativa a
tutte le ricette del libro e riguarda il tipo di farina utilizzato.
L'indicazione generica è "farina per pane forte". Ora, fino a qualche
anno fa forse nessuno ci avrebbe fatto caso più di tanto, ma diciamo che
ormai c'è una certa consapevolezza su tutto ciò che riguarda forza
delle farine e via dicendo. Secondo me un'indicazione più accurata,
anche solo nell'introduzione al libro, sarebbe stata utile, soprattutto
perché basta sbagliare farina per ritrovarsi un impasto pessimo e non
gestibile. Nel mio caso ho usato una farina all'11,5% di proteine.
-
Una cosa che invece ho apprezzato (in tutte le ricette del libro) è
l'indicazione, a piè di pagina, dei tempi necessari per la realizzazione
dei pani. Una cosa molto utile soprattutto in caso di ricette da
"spalmare" su più giorni.
- La ricetta nel complesso è
spiegata abbastanza bene, anche se forse avrebbero dovuto spendere un
paio di parole in più sulla lavorazione e sui tempi da
dedicarle. Diciamo che il rischio qui, per un principiante, è trovarsi
con un impasto lavorato male e quindi un prodotto finito meno buono (e
bello).
- Sulla spiegazione della formatura, niente da dire
(c'è anche un diagramma che torna abbastanza utile). Certo è un po'
intricata di suo, ma altrimenti non sarebbe un intreccio a sei capi ^_^
Personalmente ci ho litigato per un'ora, ma proprio perché ho io un
problema con gli intrecci. Se vi state chiedendo perché allora ho scelto
proprio questa ricetta, sappiate semplicemente che mi piace mettermi
sempre alla prova (e imparare a fare cose nuove). In una parola, sono
cocciuta come pochi XD
- Rispetto ad altre ricette di challah
provate negli anni, questa è molto più ricca di uova e olio, quindi
l'impasto è molto più grasso, sostanzialmente. Il risultato è un pane
morbidissimo e che dura tranquillamente fino a 3 giorni, se ben chiuso
nell'alluminio.
- Riguardo la cottura, ammetto di aver trovato
strano leggere che doveva avvenire con forno ventilato, ma alla fine ho
seguito alla lettera le indicazioni e il pane si è cotto perfettamente
sopra e sotto, con una bella crosticina morbida e dorata.
Nel complesso il pane era davvero ottimo. Peccato per la poca precisione qua e là, ma la ricetta è assolutamente
PROMOSSA
Alessandra Corona- La Cucina di zia Ale
Ogni volta che vedo una ricetta di Challah mi riprometto di provare l'intreccio a 6 capi; alla prova dei fatti però desisto perché pure io, nonostante la cocciutaggine (sistah! :D), ho più di un problema con gli intrecci.
RispondiEliminaComplimenti quindi, per questa bellissima Challah!
Concordo con tutte le tue osservazioni; in particolare sulla forza della farina, avrebbe davvero potuto spendere qualche parola in più. Sarebbe bastato indicare la % di proteine, come ho fatto rilevare nel mio post che sarà pubblicato prossimamente. Considerando che si tratta di una Baking School, direi che la precisazione era doverosa, così come doverosa era una maggior dovizia di particolari sull'esecuzione delle singole ricette.
Manco a dirla, tu te la sei cavata egregiamente, grazie all'inestimabile valore dell'esperienza. Bravissima!
Ti giuro che se ce l'ho fatta io (dopo aver tirato giù tutto il calendario, ma sono dettagli :D ) ce la può fare chiunque!
EliminaPeccato per questa poca precisione, in generale.
Grazie Mapi :-*
La Challah è un pane che ho conosciuto proprio qui, tra le pagine dello Starbooks.
RispondiEliminaLa lievitazione, la bellezza dell'intreccio, sono fasi per avere un prodotto veramente ammirevole. E pensare alla tradizione che c'è dietro, me lo fa apprezzare sempre di più.
L'intreccio a 6 capi lo considero "diabolico"!!!
Ma un libro sul pane può parlare semplicemente di "farina forte per pane"??!
Intreccio diabolico davvero :D
EliminaComunque abbiamo capito ormai che per loro la farina è quella, in tutto e per tutto. Forse per il pubblico inglese ha un senso, che ti devo dire :D
Mani d'oro, le tue, cara Ale!!! Questo Challah è bellissimo, sono incantata, anche dall'intreccio a 6 capi :))))))
RispondiEliminaBravissima!
Eeheehehehe! E' più cazzimma che altro :P
EliminaGrazie Ale
come dice Loretta Goggi, hahahahaha... CHAPEAU!!!!! come ti non ti sei innervosita con questo intreccio a 6 capi fa parte dei miracoli di questa settimana!!! molto brava, per davvero!
RispondiEliminaNoooo, non mi sono innervosita. Stavo quasi per lanciarlo XD Ma la capa è tosta. E alla fine ho vinto io. :P
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