Uno di quei momenti in cui scatta un click nella testa e ti si apre un mondo.
Da oltre otto anni l'avventura di Starbooks si è concentrata sul valore di un libro di cucina rappresentato dall'affidabilità delle ricette contenute, dallo spirito creativo dell'autore, dalla coerenza di un testo nelle tematiche affrontante e non ultimo nella capacità della scrittura di farci venire voglia di pigliare una padella e cominciare a cucinare all'istante.
Mai, in nessuna occasione, un libro Starbooks è stato da noi premiato per le sue meravigliose immagini, le foto evocative etcetera etcetera...
Dirò di più...le sfide più intriganti sono state proprio quelle con libri senza immagini (da ricordare l'Unofficial Downton Abbey Cookbook and il recente Lateral Cooking).
Non per questo voglio dire che le foto di un libro di cucina non siano importanti.
Lo sono, anche troppo.
E' per questo che l'immagine del risultato finale deve essere veritiera, anche se "abbellita" in set in grado di farci sognare o sbavare di golosità, come ogni viaggio del gusto deve riuscire a fare.
C'è da dire che il libro in oggetto non è dotato di moltissime immagini, per altro non certo capolavori di food fotography. Ma ci sono e spiegano al lettore che "guarda, il piatto dovrebbe proprio venirti così".
Premetto di non aver scelto questi biscotti per le foto, ma semplicemente perché mi ha ingolosito la ricetta. Ed è quella che trovate qui.
Ingredienti per 10 biscotti
150g di fiocchi d'avena per porridge
100 g di burro d'arachidi morbido
35g di farina di riso integrale
50 ml di sciroppo d'acero
60 g di olio di cocco fuso
50 g di zucchero di cocco
Per la ganache
2 cucchiai di cacao in polvere
2 cucchiai di sciroppo d'acero
100 g di burro di arachidi morbido
6 cucchiai di latte di mandorle
Preriscaldate il forno a 190°C (170° se ventilato).
Coprite con carta da forno una larga teglia.
Sistemate tutti gli ingredienti per i biscotti in un'ampia ciotola e mescolate fino a che non siano ben combinati. Usate un cucchiaio da gelato o un grande cucchiaio per ottenere delle palline di impasto da sistemare sulla teglia, schiacciandole un poco per dare la forma di biscotti.
Cuocete nel forno per 10 - 15 minuti fino a che non siano dorati.
Togliete dalla teglia e lasciateli raffreddare un poco prima di goderveli.
Se volete trasformare questi biscotti in sandwiches, mettete tutti gli ingredienti per la ganache in una piccola padella e riscaldate fino a che non si sciolgano e mescolando non formino una densa crema. Quando sarà molto spessa, rimuovete dal calore e lasciate raffreddare.
Una volta fredda, mettetela in una sac a poche e distribuite la stessa quantità su 5 dei biscotti e copriteli con i restanti 5.
Suggerimento: se non amate le noccioline, potrete provare con burro di mandorle o anacardi.
NOTE PERSONALI
- La ricetta si presenta come decisamente semplice: 6 ingredienti da mischiare tutti insieme senza grosse raccomandazioni. Cosa che si fa in un nano secondo in una bella ciotola ed un cucchiaio.
- Ho usato proprio dell'avena per porridge riportata dall'ultimo viaggio a Londra ed un ottimo burro di arachidi che volevo finire da un po'. Adoro usare lo sciroppo d'acero al posto di zucchero e questa era una ottima opportunità. Ho aggiunto quindi l'olio di cocco (a mio avviso insufficiente per questa ricetta).
- Il bello viene quando il libro invita il lettore a raccogliere l'impasto con un cucchiaio da gelato e sistemarlo in mucchietti sulla placca: uno si immagina già leggendo il testo che l'impasto debba essere piuttosto "pastoso" o comunque molle tale da poter essere raccolto con un cucchiaio e restare fermo sulla teglia nel suo bel mucchietto o pallina fino a cottura. Nulla di tutto questo. 1) perché l'impasto è profondamente sbilanciato nel rapporto tra ingredienti secchi e liquidi e una volta mescolato resto molto granuloso, non sta insieme se non schiacciandolo con forza. 2) Perché una volta che hai appoggiato il tuo bel mucchietto di impasto sulla teglia e cerchi di schiacciarlo un po' con un cucchiaio come chiede l'autrice, questo si disfa. Allora il tentativo successivo è stato quello di formare delle palline grandi come noci, stringendo bene l'impasto che a questo punto comincia a stare insieme, sistemarle distanti sulla teglia (pensando che poi in cottura si spatascino come i normali cookies).
- Invece in cottura non succede proprio niente. Dopo 10 minuti i biscotti ancora non si abbassano e allora nuovamente, aiutandomi con un cucchiaio, li schiaccio dando uno spessore di c.ca 1 cm per fare in modo che si cuociano in modo uniforme.
- Devo prolungare la cottura di altri 5 minuti per ottenere dei biscotti dorati sopra. Ma sotto cominciano già a sbruciacchiarsi.
- Sbagliata anche la temperatura di cottura che a mio avviso avrebbe dovuto restare sui 180° C.
- Quello che mi chiedo io come è possibile ottenere dei biscotti come quelli mostrati dalla foto del libro, perfettamente di identica dimensione, piatti come dei tradizionali digestive, dai bei bordi tagliati e netti, insomma...usciti da una scatola di McVities, se devi porzionarli con un cucchiaio da gelato, da un impasto che sta insieme soltanto con una dose di Bostick, che nel tempo indicato non cuociono ed un minuto dopo si bruciano.
- Il bello è che il sapore dei biscotti è buono. Una volta freddi sono anche croccanti, il burro di arachidi si sente bene e c'è un piacevole contrasto tra la dolcezza dello sciroppo d'acero e la sapidità del burro. Purtroppo masticandoli, si ha un po' quella sensazione di masticare del cartone, come sempre succede quando l'impasto è molto fibroso e non raffinato.
- Prima di chiudere il tutto, la mia domanda è perché non possono essere usati ingredienti alternativi di uso quotidiano e sempre vegan, come un olio di semi o evo se proprio vogliamo farci del bene, invece di scomodare olio di cocco che per altro ha costi altissimi (sempre parlando di sostenibilità). Ok che lo zucchero ormai fa più spavento del bobo nero nell'armadio, ma che t'ha fatto un cucchiaio e mezzo di zucchero di canna in alternativa a quel poco di zucchero di cocco? Cosa mi cambia lo zucchero di cocco in questa ricetta?
- Vabbè, avete capito che sono sufficientemente scocciata oggi. Senza alcun pregiudizio però.
BOCCIATA!
Giusto!😀😀😀
RispondiEliminaOgni tanto la bocciatura è necessaria.
EliminaCiao cara
Che rabbia quando ci si sente presi in giro!Ovvio che la ricetta o non sia stata provata con cura o sia differente nella realt, e l'uso dello stampino ne è la prova. Altra occasione mancata per la signora Mills, dato che ci sono in giro ottimi e golosissimi biscotti vegan mille volte meglio dei suoi: poteva cercare meglio. Grazie Patty!
RispondiEliminaEsatto: una occasione sprecata. Soprattutto dispiace più a me per il mio buonissimo burro di arachidi andato sprecato :(
Eliminacome al solito, sei precisa e critica al punto giusto, carissima Patty. Sai che la mia passione sono i dolci (solo quelli, quasi!) e sfogliando le ricette del libro che stiamo esaminando, ho sorvolato sui desserts perché per me la parola "dolci vegan" é un ossimoro. E per concludere, l'olio di cocco é carissimo anche qui, in un paese che vive di cocco... pensa un po' te.... buona settimana!
RispondiEliminaGuarda, me l'hai tolto dalla bocca. Dolci vegan è esattamente un ossimoro! Ciao carissimo.
EliminaLa ricetta sarà bocciata. Pero tu sei una maga! Sono frutto di magia quelli in foto? A me sembrano perfetti e invitanti. Santa subito.
RispondiEliminaL'idea di partenza è buona. Ma va assolutamente aggiustata. I biscotti hanno un sapore buonissimo in effetti.
EliminaUn delusione dietro l’altra: che peccato!
RispondiEliminaCara Patty, tu non deludi mai ;)))
Troppo gentile cara Ale. Un bacione.
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