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giovedì 13 settembre 2018

MENU TAKE ME BACK TO ISTANBUL- ROAST SPLIT AUBERGINES WITH GOAT'S CHEESE




Riportatemi ad Istanbul, dice il titolo di questo menù.
Città che Diana Henry ama moltissimo, ha visitato molte volte ed ogni volta nella stessa stagione: l'estate.
Ed all'estate sono legati i ricordi che di questo luogo porta con sè: il blu, intensissimo, del cielo che poi si rivede nei soffitti, nelle decorazioni, nello scialle che ha acquistato come souvenir.
Il verde ed il viola, invece, per quello che riguarda il cibo.
Crocevia della cultura non solo gastronomica del Medio Oriente, dei Balcani, del Caucaso e di alcune zone del Nord Africa, appare ovvio come questa grande ricchezza non possa che tradursi in piatti epocali, solo all'apparenza semplici, conditi con spezie ed ingredienti spesso introvabili altrove che ne fanno quindi sapori da poter essere assaggiati solo in loco.
Sicuramente verde e viola in questo menù, che vedrete da oggi illustrato da me e da Mapi, e una solo apparente semplicità dove è il sapore quello autentico a trionfare a dispetto di tanti,  a volte inutili, orpelli ed artifici.
I piatti sono pensati per essere serviti tutti insieme, a completarsi l'uno con l'altro.
Questa che apre il menù (che continua poi con Grilled Squid with Chilli, Dill and Tahini Dressing, Lamb Kofta, Sweet Pickled Cherries e Turkish Coffee Ice Cream) è a detta della stessa autrice forse la ricetta più semplice di tutto il libro.




ROAST SPLIT AUBERGINES WITH GOAT'S CHEESE
per 6 persone

6 melanzane medie
sale e pepe macinato al momento
olio extravergine d'oliva
300 g di caprino delicato o ricotta di capra
un po' di sumac

Preriscaldare il forno a 190 gradi e mettervi una teglia a scaldare. Adagiarvi le melanzane intere dopo averle lavate e cuocerle per 45 minuti/un'ora.
Dovranno essere completamente morbide.
Dividere le melanzane a metà per il lungo,  condirle con poco olio, sale e pepe quindi versarvi un po' del caprino o della ricotta di capra.
Fare un ulteriore giro d'olio, spolverizzare con un po' di sumac e servire subito.


NOTE

- la ricetta non è buona: è sublime. Di una semplicità disarmante, ma l'abbinamento del caprino con la polpa dolce, morbida e succosa della melanzana, il sumac con il suo tocco agrumato ed il tocco dell'olio rendono la combinazione irresistibile. L'olio deve essere buono, buonissimo ed intenso, raccomanda l'autrice.
Se non lo si accompagna al resto del menù è in effetti un ottimo piatto unico.

- molto viola, in questo piatto. Scegliete melanzane lunghe e soprattutto un sumac degno del suo nome: la strana polvere viola che non sa di nulla che vedo spesso in Italia mi inquieta perchè non so assolutamente cosa sia. Quello vero dove vivo io non si fa fatica a trovarlo e credetemi, fa molta differenza.

- questo, così come i prossimi piatti di questo menù, non sono forzatamente turchi, se mi permettete il modo di dire, o meglio non cercano di ricreare sapori e ricette perfette come da originali.
Diana Henry ne riprende lo spirito, l'ispirazione, l'idea, creandone una versione che non è vera al cento per cento senza per questo diventare una bugia.
Per fare un esempio, il caprino usato non è certo tipico di Istanbul  ma ispirato al Tulum, formaggio turco di latte di capra, molto morbido, che viene servito quasi sbriciolato e dal sapore pungente. Buonissimo, ma probabilmente quasi introvabile nella forma autentica al di fuori dai confini della nazione.
Mi sembra chiaro che con queste premesse la ricetta sia 

ASSOLUTAMENTE PROMOSSA


33 commenti:

  1. Ok da oggi partirà la caccia al tesoro alla ricerca del Sumac e dopodiché questa ricetta sarà mia... Grazie Stefy 😍🙏

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    1. Io lo compro sempre quando vado ad Atene. Lo trovo praticamente ovunque!!! A ottobre ci vado e torno carica di tutto come al solito!!! :)

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  2. Melanzana intera in forno senza forarla? Chiedo perché voglio provarla prima di subito e non ho mai cotto melanzane intere in forno 😬

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  3. Questa ricetta è a mio avviso emblematica del modo della Henry di concepire la cucina, dove gli ingredienti sono i protagonisti assoluti.
    La bontà è assicurata e sai una cosa? Ho una bella melanzana in frigo, il Sumac me l'hai portato tu e quindi sono certa che è buono, l'olio è quello siciliano di mia zia... stasera compro il caprino e la faccio!!!
    Grazie Stefi!

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  4. Faccio spesso le melanzane così, anche se di solito ci metto yogurt e non formaggio di capra. Adoro questo modo di concepire la cucina e adoro Istanbul e il modo divino in cui preparano le melanzane!

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  5. Ho il forno acceso! Ma la Henry non dà l'indicazione di bucare le melanzane prima di cuocerle così? Volevo fare una ricetta simile di Ottolenghi e lui dice di bucare la buccia in modo che la melanzana non si gonfi cuocendo e possa scoppiare. So che è una sciocchezza, ma non mi andrebbe di stare un'intera giornata a ripulire il forno ;)
    E comunque queste sono le ricette del mio cuore! Grazie Stefi!

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    1. No, e non le ho bucate infatti. Non è successo nulla :)

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  6. le melanzane qui non sanno di niente ! sono in crisi ! o mi trasferisco a Istanbul o ritorno in Sicilia!!! hahahahaha.... grazie, Stefi, sempre antologica nelle tue ricette! bacioni

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    1. Anche qui da me non sono granché ma
      Cotte e condite così devo dire che guadagnano parecchio. Grazie :)

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  7. Ricetta fantastica, ho già l'acquolina in bocca (vegan cheese 🙋‍♀️)
    ... solo una domanda cos'è il Sumac?? 🤔

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    1. Quella polverina viola in foto 🤣 ovvero semi di melagrana essiccati e polverizzati. I negozi etnici ma anche il Naturasì lo hanno ;)

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    2. Il sumac dovrebbe essere i frutti essiccati e macinati della pianta che chiamiamo sommacco, non della melagrana. Sbaglio?

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    3. Il sumac si estrae da entrambe. Qui in Arabia è fatto dai semi di melagrana :)

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  8. Bellissima ricetta! La semplicità a mio avviso disarma sempre, non solo a tavola. Mi informerò circa il sumac. Ho un'erboristeria, per ciò sono più che interessata a reperire tutte le spezie possibili. Grazie!

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    1. Sono semi di melagrana essiccati e polverizzati, come ho scritto sopra si trova anche al Naturasì in Italia, nei negozi etnici o di specialità alimentari oppure on line :)

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  9. Il mio modo preferito di mangiare, è proprio quello con tante (piccole) portate tutte insieme, così posso assaggiare tutto! Anche se queste melanzane, accompagnate da una fetta di buon pane, sarebbero una cena deliziosa ;)
    Grazie Stefi!!!

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    1. Idem, e mi piace avere tutto sul tavolo in modo da non dovermi più alzare!
      Queste le
      Ho mangiate senza pane ma
      Con un accompagnamento che vedrai tra breve ;)

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  10. hem, scusi signora Arabafelice mi tocca correggerla: il sumac non è fatto col melaograno ma con i frutticini essiccati di una pianta, il sommàco, Rhus coriaria. Acidulo e speziato, in quelli taroccati aggiungono acido citrico e si vedono i cristallini tra la polvere viola rossiccia.

    Il profumo delle melanzane al forno mi piace tantissimo.

    Perdonate il momento superquark, un saluto goloso, il cat

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    1. Il sumac qui in Medio Oriente è fatto con i semi di melagrana. Quella con i semi della pianta che nomina lei è un’altra variante :)

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  11. Le foto la dicono lunga su quanto buona debba essere questa ricetta. Credo sarà difficile trovare il sumac qui in Italia, con cosa si potrebbe sostituire?

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    1. In realtà si trova nei negozi etnici, nelle drogherie, nei negozi di specialità alimentari e lo vende anche il Naturasì. O molti negozi on line ;) credimi vale lo sforzo di cercarlo perché sostituirlo è un po’ complicato.

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  12. Fantastica! Il Sumac lo acquistai on line proprio per portare in cucina le ricette tratte da Jerusalem, le melanzane non mancano mai, quindi vado a caccia del caprino e poi ci provo, dev'essere squisita!

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  13. La semplicità in cucina paga sempre per questo è importante scegliere ingredienti di qualità

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  14. Mi ricorda molto la ricetta di Ottolenghi, quella della cover di Plenty, con le melanzane arrostite, la crème fraiche e i semi di melograna, per accentuare l'acidità. Solo che questa è ancora più veloce... il che è un plus, a casa mia!

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  15. Come si chiamano queste ottime melanzane in Turchia ?

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    1. Come spiegato, questo non è un piatto turco riportato fedelmente dall'autrice del libro: è una sua personale elaborazione di altri che ha mangiato. Per questo motivo la pietanza non ha un nome turco.

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