lunedì 24 maggio 2021

SWEET POTATO SHEPERD'S PIE

 


 

 Certo che ogni tanto è proprio vero che i termini culinari sono intraducibili, o tradotti assumono delle vesti piuttosto discutibili: si può mai tradurre “tiramisu”, oppure “fraisier” o “madeleines”? Comunque siano le cose, lo shepherd's pie, o letteralmente “pasticcio del pastore”, agli inizi, era consumato solo dai poveri, perché preparato con carni povere ed accessibili a tutti, e nei libri di cucina di una volta, tipo quelli classici per la culinaria inglese di Isabella Beaton, era addirittura considerato un modo salutare e originale per usare i resti di ogni tipo di arrosto. 

Ma è vero pure che non sono solo gli inglesi a nascondere gli avanzi sotto una coltre di patate… i brasiliani per esempio hanno un piatto nazionale delizioso che si chiama, appunto, “escondidinho”, dove si “nasconde” della carne essiccata sotto uno strato morbido e croccante in superficie di purè di mandioca. E ogni tanto, al posto della carne, ci mettono pure il pesce… 
Questo “Shepherd’s pie” presenta una gradevolissima piccola variazione: la patata dolce. Se vi piace, andiamo a vedere com’è venuto! 
 

Ingredienti per 4-6 persone 

1 kg di patate dolci piccole, lavate
3–4 buone grattugiate di noce moscata fresca
50 g di burro non salato, sciolto
60 ml di olio extravergine di oliva, più dell’altro per spennellare
60 g di pancetta tagliata a dadini
300 g di ottima carne di maiale macinata 
400 g di ottima carne di manzo
1 cipolla, tritata finemente
1 carota, tritata finemente
1 gambo di sedano, tritato finemente
2 cucchiai di salsa Worcestershire
1 spicchio d'aglio, tritato finemente
2 cucchiai di concentrato di pomodoro 
250 ml di brodo di manzo
2 cucchiai di panna o latte intero
140 g di piselli surgelati, leggermente scongelati

prezzemolo tritato finemente, per servire
scalogno fritto croccante, per servire
 

Preriscaldare il forno a 200° C.
Bucherellare le patate dolci con una forchetta. Disporle in una pirofila e infornare per 45 minuti o finché non si saranno ammorbidite; alcune potrebbero persino far fuoriuscire un "caramello" di patata dolce, come la linfa degli alberi.
Sfornare e far raffreddare leggermente, quindi tagliare molto grossolanamente le patate dolci (non occorre sbucciarle) e condirle in una ciotola con la noce moscata, il burro e 1 cucchiaio di olio d'oliva. Mettere da parte.
Mettere l’olio in una casseruola grande.
Nel frattempo, soffriggere la pancetta in una padella antiaderente asciutta a fuoco medio-alto fino a doratura. Trasferire la pancetta in una ciotola. Unire la carne macinata del maiale e del manzo in un’altra ciotola, versare un altro cucchiaio di olio nella padella, quindi aggiungere il trito di carne, premendolo come per fare un tortino di carne. Lasciar rosolare per 4 minuti su un lato, poi spezzettare con un cucchiaio di legno e mescolare per altri 3 minuti a fuoco vivace. Aggiungervi, a questo punto, la pancetta lasciata da parte. Mettere da parte il tutto.
Versare l'olio rimanente nella padella.
Aggiungere la cipolla, la carota, il sedano e la salsa Worcestershire e cuocere, mescolando spesso, per 8 minuti o fino a quando le verdure non saranno completamente ammorbidite. Aggiungere l'aglio e cuocere per un altro minuto o fino a quando non diventerà aromatico. Rimettere di nuovo la carne trita e la pancetta nella padella, incorporarvi il concentrato di pomodoro, il brodo e la panna o il latte e cuocere a fuoco lento per 3-5 minuti o fino a quando non si saranno leggermente ridotti.
A questo punto unire i piselli, quindi trasferire il tutto in una pirofila. Completare con il composto di patate dolci, cospargere di fiocchi di sale e infornare per 30 minuti, o fino a quando non diventa dorato e ribollirà.
Servire cosparso di prezzemolo e scalogno fritto, se lo si desidera, e accompagnare lo shepherd’s pie con un'insalata.
 
 

 

NOTE

Come scrive Alice Zaslavsky, nell’introduzione di "In Praise of Veg”, questo non è un libro puramente vegetariano perché riflette il modo con cui la sua famiglia si alimenta, alternando carne a moltissimi ingredienti vegetali. Le verdure, i legumi, gli ortaggi, comunque, la fanno per la maggiore. Tutti i piatti sono costruiti attorno a loro. Perciò non bisogna gridare allo scandalo. Per questo motivo, in questo piatto ci sono le carni e le patate dolci, con tutta la buccia. 

La patata dolce, zuccherina per sua natura, offre un ottimo bilanciamento alle carni e piano piano si trasforma in poltiglia all'interno della sua pelle quando cotta abbastanza a lungo. Sono rimasto sorpreso dell’effetto caramello e di come la cottura in forno ha aiutato la buccia ad essere perfettamente duttile e gustosa al palato. 

Se volete fare una versione diversamente “veg”, con ulteriore scandalo (visto che la shepherd’s pie si fa con la carne e punto), Alice Zaslavsky suggerisce di diminuire la carne e usare funghi cotti in padella, o anche fagioli e lenticchie. 

Scegliete la migliore qualità degli ingredienti, perché questo - ovviamente - sottolinea l’Autrice - migliorerà di gran lunga il sapore. 
È una signora “sheperd’s pie”. 
 
La ricetta è
PROMOSSA A PIENI VOTI.
 
Biagio D'Angelo- Glogg the Blog

12 commenti:

  1. Stavo sfogliando il libro ieri sera e mi sono soffermata proprio su questa Shepherd's Pie: è una preparazione che mi piace tantissimo e la versione con le patate dolci è secondo me ancora più golosa (mangerei solo quelle, che preferisco alle patate normali).
    Bellissima realizzazione, grande Biagio!

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    1. le patate dolci sono state la mia maggior sorpresa... e ti dico pure che la buccia non ci sta niente male... anzi... grazie, cara! un abbraccio!

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  2. Guarda, Biagio, la cucina degli avanzi è quella da cui sono usciti alcuni fra i piatti più nobili di ogni tradizione, come ben sai. Le astuzie dell'intelligenza, acuite dalla necessità, sono le migliori alleate dei cuochi, insomma. E ti dirò che apprezzo molto la scelta di non snaturare questo piatto con una versione completamente vegetariana, che lo avrebbe reso piuttosto stucchevole. Così, invece, si arricchisce di una variante che intriga- e che invita ad essere provata, quanto prima. Complimenti per la scelta che permette di andare oltre al titolo del libro e comprenderlo meglio.

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    1. dobbiamo insistere sull'importanza, come ben sottolinei tu, della cucina degli avanzi. Ciao, un abbraccio!

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  3. Da non amante delle pie salate faccio una eccezione per la shepherd’s quando ben fatta, e non solo questo è il caso ma amo le patate dolci come Mapi e quindi via libera alla prova che già so mi conquisterà più dell’originale. Grazie Biagio!

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    1. Stefi, questa ricetta ti sorprenderà perché le patate dolci rendono questo piatto non solo meno pungente nel salato ma ingentiliscono tutta la pietanza. A me è veramente piaciuta tantissimo.

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  4. Escodidinho è un po' come dire "nascondino". Nome adorabile ed immagino quella crosticina di manioca. A me le pie piacciono se sono avvolte dalla pasta sfoglia o frolla.Quelle con la patata non le ho mai provate ma credo che sia una mancanza che dovrò colmare. Partendo dalla patata normale perché il marito è un leggermente talebano ahahahahaha
    Bravissimo Biagio!

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    1. che simpatica che sei, carissima Patty! "Escondidinho" si potrebbe tradurre con qualcosa del tipo "nascostino".... invece il gioco del Nascondino, in portoghese del Brasile, si chiama "Esconde-Esconde".... grazie per il messaggio qui... un abbraccio!

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  5. Io penso che questa versione sia ancora più golosa dell'originale! Da provare quanto prima ^^
    Grazie Biagio!

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  6. È bellissima questa Shepard’s Pie! Mi piace molto la versione tradizionale, ma questa è decisamente da provare!
    Grazie, Biagio:)

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  7. È bellissima questa Shepard’s Pie! Mi piace molto la versione tradizionale, ma questa è decisamente da provare!
    Grazie, Biagio:)

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