Pagine

mercoledì 18 maggio 2016

DARK AND SUMPTUOS CHOCOLATE CAKE

Se nei post precedenti si sono avuti chiari indizi che il lupo perde il pelo ma non il vizio, con questa ricetta possiamo ufficialmente dire: Nigella è tornata (in realtà non è mai andata via)!
Nel Simply Nigella, nostra Signora dei paciugamenti ipercalorici cerca di rifarsi il look sull'onda della cucina salutista, light o vegana.
Dico vegana, perché nella scelta della ricetta da testare, essendomi affidata solo alla mia maledetta gola, sono finita proprio sulla casella VEGAN, rendendomene conto solo al momento dell'esecuzione (ferma un turno!).
Torta al cioccolato scura e sontuosa: ma come si fa a resistere ad un nome così, ditemi voi?
Io no di certo.
Poi comincio a scorrere la lista degli ingredienti: ehm, dov'è il burro? E le uova?
Ed al loro posto trovo acqua bollente, olio di cocco, burro di cocco...ops.
Ora, ditemi voi come fa ad essere sontuosa una torta senza burro e senza uova.
Già l'idea di usare olio e burro di cocco...non l'ho neanche detto a mio marito o mi avrebbe calciato fuori di casa in un nanosecondo (senza contare che mi sono costati una piccola fortuna!).
Eppure.
Eppure nostra Signora delle curve pericolose, c'ha ragione anche stavolta.
Mannaggiallei!
Ingredienti per uno stampo a cerniera da 20 cm

Per la glassa
60 ml di acqua fredda
75 g di burro di cocco (il burro di cocco non è uguale all'olio di cocco)
50 g di dark sugar (soft)
1 cucchiaino e mezzo di caffè espresso istantaneo
1 cucchiaio e mezzo di cacao
150 g di cioccolato fondente al 70% finemente tritato

Per la torta
225 di farina
1 cucchiaino e mezzo di bicarbonato di soda
1/2 cucchiaino di sale
1 cucchiano e mezzo di caffè expresso istantaneo in polvere
75 g di cacao
300 g di brown sugar (soft)
375 ml di acqua bollente
90 ml (o 75 g se misurato da solido) di olio di cocco
1 cucchiaino e mezzo di aceto di vino bianco o di sidro.
1 cucchiaio e mezzo di petali di rosa eduli (io essiccati)
1 cucchiaio e mezzo di pistacchi tritati
Cominciate dalla glassa, mentre preriscaldate il forno al 180°, sistemando una placca da forno sulla griglia centrale contemporaneamente.
Mettete tutti gli ingredienti per la glassa tranne la cioccolata, in una casseruola dal fondo spesso per portate ad ebollizione facendo ben attenzione a che tutto si sciolga perfettamente.
Spegnete il fuoco ma lasciate la casseruola sul fornello e versate immediatamente il cioccolato ruotando la casseruola in modo che tutto venga coperto dall'acqua. Lasciate riposare circa un minuto quindi mescolate con una frusta fino a che non otterrete una glassa lucida e scura.
Lasciate raffreddare sul fornello.
Ho scoperto che il raffreddamento impiega esattamente lo stesso tempo che serve a fare, cuocere e raffreddare il dolce. Ogni tanto mescolate la glassa con una spatola.
Coprite il fondo dello stampo a cerniera con della carta da forno. Dovrete procurarvi un ottimo stampo a cerniera in quanto l'impasto è molto liquido.
Mettete la farina, il cacao, il bicarbonato ed il sale in una larga ciotola e mescolate con una forchetta.
Mescolate lo zucchero, l'acqua bollente, l'olio di cocco e l'aceto fino a che l'olio di cocco non si sia sciolto quindi versate tutto negli ingredienti secchi e mescolate bene.
Versate l'impasto nello stampo e cuocete per 35 minuti. Controllate comunque al 30 minuto perché potrebbe essere pronto prima.
Quando è pronto, il dolce si stacca dai bordi e facendo la prova stecchino, questo dovrebbe uscire pulito con qualche briciola. E' un dolce fondente quindi non dovrà essere troppo cotto.
Una volta che il dolce si è raffreddato, trasferitelo su una gratella e lasciatelo raffreddare nel suo stampo.
Tornate alla glassa: date una bella mescolata con la spatola pulendo bene anche le pareti e osservate se ha la giusta consistenza: dovrà essere sufficientemente scorrevole per coprire con facilità il dolce ma anche abbastanza denso per non colare via. Versatelo sul dolce ormai sformato ed eventualmente aiutatevi con la spatola per glassare i bordi.
Se volete decorare il dolce, questo è il momento di farlo: spargete con gioia i petali di rosa, i pistacchi tritati  e tutto quanto vi piace o preferite sulla superficie altrimenti lasciatelo così, scuro lucido e sontuoso per almeno 30 minuti prima di affettarlo.

PICCOLA PREMESSA

  • Olio e burro di cocco: come dice Nigella non sono la stessa cosa. Il primo è ottenuto dal frutto, ha una sua modalità di estrazione ed ha una consistenza solida a temperatura ambiente, sciogliendosi con facilità oltre i 40°. Il secondo si ottiene dalla farina di cocco e contiene una discreta quantità di acqua che non lo rende paragonabile al burro da grassi animali. In ogni caso essendo sempre scettica su chi decanta le proprietà di nuovi grassi che possano sostituire ciò che l'uomo usa da secoli (mi riferisco al burro - sempre troppo demonizzato - ed all'olio extravergine) ho scoperto anche qui una gran confusione in materia, specialmente da chi porta avanti la bandiera della salute per quello che invece contiene un elevato livello di grassi saturi, alias olio di Cocco. Chiarita la questione dell'olio di Palma, definitivamente bandito dalle aziende alimentari, adesso c'è chi indaga sulla possibile sostituzione di quest'ultimo con l'olio di Cocco e sappiamo benissimo come potrà finire la storia se le palme da olio venissero soppiantate da quelle da Cocco. Stessa storia, stesso male. La mia decisa perplessità sull'utilizzo di questi due ingredienti, che evidentemente non sono stati scelti per caratterizzare il dolce a livello aromatico (perché l'aroma di cocco nel risultato finale è lievissimo, quasi impercettibile),  mi fa pensare che Nigella, più che abbattere le calorie della ricetta, voglia attirare a sé l'attenzione del lettore vegano: non trovo altra motivazione nell'aver voluto sostituire il normale burro e del buon extravergine con questi due ingredienti, per altro non facili da reperire (per lo meno nel nostro mercato).  Inoltre se noterete le quantità utilizzate per olio e burro di cocco, queste sono assolutamente risibili, quindi a livello calorico, irrisorie. Dispiace non leggere una spiegazione della scelta dell'autrice per questi ingredienti. 
NOTE
  • La base della ricetta è quella di classico dolce all'acqua. Facilissima da fare, ed anche veloce volendo, ma se non si utilizzano ingredienti di qualità, come sempre il risultato può essere un disastro. In questo caso scegliete un cacao eccellente. Magari olandese, scuro ed intensamente profumato con una bella tostatura. E' il cacao che deve emergere. Non ci sono altri aromi se non una punta di caffé solubile che serve ad esaltare proprio l'effetto "cioccorgasmico". Personalmente ho trovato la base splendida dal punto di vista della consistenza, umida e fudgy come dice Nigella. Nei giorni successivi è ancora migliore perché si compatta migliorando nel sapore. Ma a mio avviso manca qualcosa, una nota aromatica di rottura che la renda sorprendente. La base da sola è un po' piatta. 
  • Nonostante i 300 g di brown sugar, che su 225 g di farina vi sembreranno una quantità assurda, la torta non è dolce. Non diminuitela o la base non saprà di nulla. 
  • Attenzione a quello che dice l'autrice: l'impasto è liquido. Non aspettatevi una pastella fluida. Qui è proprio liquido quindi lo stampo che userete dovrà essere a prova di colatura. La teglia che l'autrice invita a mettere in forno all'inizio della preparazione, sarà quella su cui appoggerete la torta perché nonostante tutto qualcosa riuscirà a scappare dalla base. Io ho uno stampo con la base larga salvagoccia e questo mi ha aiutata, perché una piccola quantità è riuscita a scappare nonostante tutto. 
  • Ricordate di non omettere l'aceto perché in questo dolce non c'è elemento lievitante se non poco bicarbonato che sono in reazione con l'aceto, svolge la sua azione lievitante e stabilizzante dell'impasto. 
  • La glassa è ciò che rende questo dolce decisamente spettacolare. La firma di Nigella. E' incredibile come i tempi di raffreddamento spiegati da Nigella siano esattamente quelli della preparazione, cottura e raffreddamento del dolce. Io ho deciso di anticipare leggermente la glassatura sul dolce ancora tiepido perché desideravo che l'impasto potesse assorbire un poco della glassa e così è stato come potete notare nella foto della fetta. Inoltre ho raccolto quella glassa che è colata ai lati del dolce ed ho continuato a versarla sul dolce formando uno strato di 3/4 mm. Il sapore della glassa è spettacolare ma anche questa è decisamente liquida appena fatta ed dovrete seguire le istruzioni di Nigella senza avere fretta di finire. 
  • Rose e pistacchi: che ormai questa coppia sia inossidabile, l'abbiamo capito. E' molto bella a vedersi a livello decorativo ma credo che possiate senza problemi, scegliere quello che più vi piace, perché a mio avviso i due non regalano nulla di più al dolce, se non un'allure romantica. Inoltre i pistacchi al naturale devono essere tostati prima di tritarli al coltello, perché se vogliamo che la loro presenza abbia un senso su questo dolce, che almeno sia una presenza croccante e di contrasto. Nigella non lo dice. Io ci avrei visto bene qualcosa con una punta di acidità e freschezza agrumata. Magari la prossima volta...
  • In finale e scusate se sono una lagna, credo che nulla cambi, anzi sicuramente possa migliorare sia nel sapore che nel nostro portafoglio, sostituendo i cocchi con del caro vecchio buon burro e dell'extravergine delicato.  In finale posso dire:
PROMOSSA (ma Nigella, non ti ci fissare)

23 commenti:

  1. 5ará vegana ma c'é mezzo chilo di zucchero dentro.. :))))) grandiosa nigellz e anche tu!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ahaha Giulia, hai ragione, ma come ho fatto notare, ci vuole. Il cacao amaro, è davvero amaro e 75 g ti garantisco che sono tanti. Il brown sugar non ha un grandissimo potere dolcificante e a me la torta in finale non è sembrata per nulla dolce. Capisco le tue perplessità, ma l'effetto è questo. Con molta probabilità 300g di zucchero bianco avrebbero avuto un effetto molto diverso. Baci.

      Elimina
    2. Si Patrizia, lo so bene.. nello sticky toffee pudding ci va molto zucchero bruno e non é che sia tsnto dolce. Il fatto é che quando si dice veg si pensa a wualcosa di salutare stranamente, invece non ci sono soltanto grassi animali per il resto non manca niente, soprattutto zucchero!! :)))))

      Elimina
    3. In realtà il binomio vegan-salutare è tutt'altro che vero: esiste nell'immaginario collettivo, concordo con te, ma in realtà i vegani mangiano molti prodotti a base di soia (il legume più OGM del mondo) e parecchi grassi idrogenati, che proprio bene non fanno.
      Ho una collega vegana e una volta che discutevo con lei circa la salubrità degli alimenti che mangia, mi ha risposto che lei è vegana per motivi etici e non per ragioni di salute, per cui le sta bene mangiare alimenti potenzialmente dannosi, pur di rispettare gli animali.
      Bada bene, ho scritto "potenzialmente" dannosi perché il rischio di demonizzazione è dietro l'angolo (si veda il recente dibattito sulla presunta nocività della carne). Il punto però è un altro, e cioè che - per l'appunto - non è detto che chi mangi vegano mangi sano. :-) Poi, come per ogni cosa, dipende dalla persona e dalla consapevolezza che ha di ciò che mangia.
      Un abbraccio.

      Elimina
  2. Nigella la amo a prescindere, ma questa torta è veramente ottima. A casa mia è durata si e no mezza giornata :)
    Grazie Patty!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A casa mia, mio marito (a dieta da una vita), l'ha guardata e mi ha detto: "deve fare schifo, naturalmente!" e ne ha mangiata una fetta invisibile. Mia figlia invece ha festeggiato tutto il pomeriggio. Santo metabolismo :D
      Bacione mia cara.

      Elimina
  3. Dove lo hai nascosto in casa tua il burro di cocco? dietro quale annata di extravergine? :-)
    Senti: a me pare una porcata da leccare lo schermo. saranno le tue foto, saranno le tue mani d'oro, sarà sarà quel che sarà, ma io me la mangerei tutta, dimenticandomi di quello che c'è dentro.
    E comunque: e diamogliela, qualche soddisfazione, ai vegani :-)
    Senza il burro di cocco, sarebbe di nuovo rimasta una goduria solo per noi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ahahahaha, rido troppo perché si, l'ho nascosto dietro ai barattoli di marmellata in frigorifero. Conosci i tuoi polli eh?
      Per il resto, ma si, godiamo tutti insieme!

      Elimina
  4. Essendo grassi solidi a temperatura ambiente non credo che la riuscita sarebbe stata la stessa con l'olio, probabilmente con il burro sì. Ma vuoi mettere l'aroma che dà l'olio di cocco, dici veramente che si sente appena? Io ne uso mezzo cucchiaino per cucinare a volte e poi mi sa tutto di cocco!:D comunque io utilizzo sempre olio di cocco anche quando leggo burro, visto che quest'ultimo è difficile da trovare, e mi sono sempre trovata bene comunque. L'olio di cocco invece ormai si trova facilmente anche nei normali supermercati come coop e esselunga;)
    A me questa torta sontuosa ha decisamente conquistato, e sono sinceramente felice che la Nigellona internazionale abbia pensato anche a far contenti noi. Menomale che ho l'abitudine dare almeno uno sguardo anche ai nuovi post di blog "Onnivori", o all'occhio non avrei dato un centesimo all'assenza di derivati di una torta di Nigella! ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo che il cacao in questo caso la faccia da padrone. Io ho usato il cacao Van Houten, micidiale, ha una tostatura molto intensa e non posso dire che il cocco non si senta ma lo riconosci appena. Il burro di cocco l'ho trovato in un negozio Vegan Bio vicino al mio ufficio, e quasi non ci speravo. Solo che l'ho pagato 17 euro. E mi è passata la paura!
      Sono felice che tu abbia trovato una ricetta da provare. Devi buttarti sul Redone allora!
      Un bel bacione.

      Elimina
    2. Ecco, e io invece ti chiedo del cacao allora! Perchè l'ho letto da un sacco di parti ma non c'è mai stato verso di vederlo dal vivo:D tu dove l'hai trovato?

      Elimina
  5. Ammetto che una torta così si faccia fatica a immaginarla vegana... davvero una splendida riuscita. Brava Patti hai fatto un capolavoro e pure vegano, incredibile. Non direi di no ad una fetta, se mi venisse offerta, ma sbattermi per farla, boh al momento proprio no... però mai dire mai... certo che 17 euro per del burro di cocco... 'sti caxxi, scusate il francesismo ma quanno ce vò, ce vò ;-)

    RispondiElimina
  6. OK, faccio outing. Ho in casa un barattolo di... olio o burro di cocco? Non ricordo: è solido a temperatura ambiente, sospetto sia olio. In ogni modo, celo. L'ho comprato una volta che sono capitata in un negozio che vende alimenti etnici vicino al mio parrucchiere, dicendomi che non sapevo come lo avrei usato ma che di sicuro avrei trovato il modo di impiegarlo. Poi me lo sono dimenticato... fino a quando non ho letto il tuo post. Sai una cosa? Penso che mi cercherò on line il modo di preparare in casa il burro di cocco: da una noce ne ricaverò pochissimo, giusto quello che basta per provare a realizzare questa torta, che assolutamente non voglio perdermi.
    Così come imperdibili sono i tuoi commenti, sempre puntuali, precisi, molto pertinenti. Da te c'è sempre da imparare!
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pattyyyyy!!! HO trovato la ricetta del burro di cocco, ed è di quel mito della Sara Bardelli!!! http://www.qualcosadirosso.com/2008/07/questi-li-ho-fatti.html
      Ora so che farò per certo questa torta. ;-)

      Elimina
    2. Non ci credo Mapi! Hai l'olio di cocco in casa senza saperlo? E' proprio vero che noi malate di cucina siamo cleptomani e ci rimangono attaccati alle mani tanti di quegli ingredienti che poi invecchiano in dispensa. Adesso, con la ricetta di Sara, che corro a leggere, e l'olio, non puoi non provare questo dolce! Aspetto notizie! :D

      Elimina
  7. L'ho fatta varie volte questa torta ma usando la margarina che tanto.lei pure dice sì può sostituire (e di andare fino dai cinesi per prenderlo non ho proprio voglia) e viene una favola e velocissima. Anche io uso il van Houten come cacao. L'unica pecca è che nel mio forno ci mette il doppio a cuocere e non riesci a smettere di mangiarla

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io ci ho messo di più nella cottura. Almeno 15 minuti in più...mi sono dimenticata di scriverlo, vedi!
      La margarina però, neanche morta :D

      Elimina
  8. L'ho fatta varie volte questa torta ma usando la margarina che tanto.lei pure dice sì può sostituire (e di andare fino dai cinesi per prenderlo non ho proprio voglia) e viene una favola e velocissima. Anche io uso il van Houten come cacao. L'unica pecca è che nel mio forno ci mette il doppio a cuocere e non riesci a smettere di mangiarla

    RispondiElimina
  9. bellissima questa torta, l'aggettivo "sontuosa" è azzeccatissimo!
    e con me sfondi una porta aperta: burro forever ;)))

    RispondiElimina
  10. Sontuosa e "goduriosa"!!! Questo ho pensato vedendo la foto di questa torta... Gran bella scelta, Patty :)
    E per il burro di cocco sono d'accordo con te e con Cristina: burro forever!!!

    RispondiElimina
  11. è meravigliosa patty, e, che sia vegana o no, non stento a credere che sia sublime.
    anche alle mie manine è rimasto attaccato un barattolo di burro di cocco, una volta che l'ho visto presso il banchino "etnico" del mercatino di quartiere, ho pensato come mapi "o questo?!?! via su prendiamolo, qualcosa ci si fa!" però poi ammetto che mi ha sempre fatto un po' senso. come dice mio marito, se c'è qualcosa che funziona perché cambiare?
    Sul vegano abbiamo già detto molto, quindi non mi dilungo.
    l'unica cosa che forse ometterei sono i fiori secchi. molto scenografici, non ci piove!, ma quando li usai nella meringue roulade di ottolenghi trovai che belli erano belli, ma quando a buoni insomma. semmai mi incuriosiscono molto di più le tue proposte di varianti...
    o anche semplicemebte questo splendore in purezza !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordo con te Gaia. I fiori secchi fanno tanta scena e poi il rosa con il verde pistacchio è così elegante...ma non aggiungono nulla al sapore e un po' mi è venuta a noi sta moda dei fiori ubiqui. Sui pistacchi invece bene, ma devono essere croccanti altrimenti niente da fare, è come se non ci fossero...però la glassa in purezza, che te lo dico a fa. Si rischia di finirsela prima di versarla.

      Elimina
  12. Come si conserva? In frigo o a temperatura ambiente?

    RispondiElimina

Spammers are constantly monitored