lunedì 27 febbraio 2017

HAMANTASCHEN AI SEMI DI PAPAVERO


Ed ecco il contributo di una delle nostre Redoner, Valeria Pompili del blog I golosi itineranti che ci racconta la sua avventura con questi biscottini dal nome difficilissimo, gli hamantaschen. Diamo subito la parola a Valeria:

Il libro di questo mese è molto intrigante: tutto sulla panificazione ebraica. La mia decisione è caduta su questi simpatici biscottini per due semplici motivi: non sono molto brava a panificare e il nome mi ha incuriosito. Letteralmente “le tasche di Haman”, anche se in ebraico sono “le orecchie di Haman”. Ma chi è questo Haman?? È l’antagonista principale del Libro di Ester ed è legato alla festività del Purim, in occasione della quale si consumano questi dolcetti.

Andiamo e esplorare la ricetta.



HAMANTASCHEN AI SEMI DI PAPAVERO

Ingredienti per 40 Hamantaschen 
Shortbread alle mandorle
230 g di burro freddo
100 g di zucchero a velo
50 g di zucchero semolato
1 uovo e mezzo sbattuto
400 g di farina 00
50 g di farina di mandorle
5 g di sale fino

Ripieno ai semi di papavero
 220 g di semi di papavero
315 g di latte intero
110 g di zucchero semolato
1 limone grattugiato
45 g di burro
15 g di marmellata di albicocche
20 g di briciole di torta o muffin

Spennellatura1 uovo
1 cucchiaio d’acqua
1 pizzico di sale


Mettete il burro su un pezzo di carta da forno e schiacciatelo con il mattarello – deve ammorbidirsi ma restare freddo. Mettetelo assieme ai due zuccheri nella ciotola di una planetaria e fate andare per 60 secondi utilizzando il gancio a foglia.
Io non avendo la planetaria ho impastato a mano: ho unito il burro freddo con gli zuccheri e le farine, utilizzando delle spatoline ho sabbiato bene il burro senza farlo scaldare e ho poi aggiunto il sale e l’uovo sbattuto.

Aggiungete l’uovo sbattuto e continuate a impastare, poi unite le due farine e il sale. Togliete la ciotola dalla planetaria e mescolate l’impasto finché è omogeneo.

Trasferite l’impasto su un grande foglio di carta forno e con il mattarello appiattitelo e dategli una forma rettangolare e mettete in frigo per un’ora. Io ho reso l’impasto una palla e l’ho messo in frigo avvolto nella pellicola.

Mettete i semi di papavero in un mixer e macinateli fino a ridurli a una polvere fine, fermandovi prima che diventino una massa pastosa. Versate il latte e lo zucchero in una pentola e scaldate a fuoco medio mescolando continuamente, fino a quando lo zucchero si scioglie (circa 2 minuti). Aggiungete i semi di papavero, la buccia di limone e il burro e continuate a mescolare a fuoco basso. Dopo circa 5 minuti inizierà a fare delle bolle e i semi di papavero avranno assorbito quasi tutto il latte. Continuate a mescolare fino ad ottenere un composto appiccicoso e senza più latte. Togliete subito la pentola dal fuoco e aggiungete la marmellata e le briciole (avevo della torta margherita, ho sbriciolato quella). Trasferite il tutto in una ciotola, copritela con della pellicola e lasciate raffreddare.

Prendete l’impasto dal frigo e stendetelo (se non lo avevate già fatto prima). Ricavate con uno stampino rotondo di 4 cm di diametro gli Hamantaschen.

Spennellate i tondini con il composto dl’uovo sbattuto con l’acqua e il sale. A mano o aiutandovi con una sac à poche mettete un po’ di ripieno al centro di ogni dolcetto – non esagerate con la quantità o non riuscirete a chiuderlo. Pizzicate la frolla in tre punti unendo i lembi di impasto e ottenendo così dei triangolini dal cui centro rimane visibile il ripieno.

Preparate due teglie e posizionatele in forno caldo a 180° rispettivamente in basso e in alto. Dopo sei minuti di cottura invertite le due teglie e proseguite per altri 5-6 minuti. Gli Hamantaschen si possono conservare per circa tre giorni in un contenitore ermetico.

NOTE
Devo dire che non ho incontrato nessun ostacolo nello svolgimento della ricetta. A parte quanto ho segnalato non ho cambiato niente e il risultato mi ha soddisfatta: lo shortbread alla mandorla rimane un po’ morbido per via del ripieno umido, il gusto della frolla è delicato e si accompagna benissimo al sapore più deciso del ripieno.
C’è da dire che questi dolcetti sono molto diversi da quelli a cui siamo abituati: non sono troppo dolci e quando li mangi non ti senti minimamente in colpa: sembra di mangiare qualcosa di salutare, non saprei spiegarlo diversamente.
L’aggettivo che più gli si adatta è quello dato dallo stesso autore del libro: old fashioned, quindi sobri ma con un lascito di tradizioni e di cultura che li rende a mio parere speciali.

La ricetta è indubbiamente

PROMOSSA!

9 commenti:

  1. Grazie Valeria per aver contribuito allo Starbooks di questo mese con questi bellissimi dolcetti. Peraltro con la tua scelta ci hai permesso di testare il libro non solo sui lievitati, ma anche su altri tipi di preparazioni, e vedo proprio che anche qui si possono sperimentare cose bellissime. Questi dolcetti ti sono venuti praticamente perfetti! Li voglio fare anch'io al più presto

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    1. Grazie Gaia! Non sono molto laboriosi e con queste quantità ne vengono tanti! Fammi sapere cosa ne pensi quando li fai :)

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  2. Invoglianti questi dolcetti, li avevo visti fare in una puntata del Boss delle torte e già allora mi avevano incuriosito. Non riesco proprio a immaginarne il gusto e questa di solito è la spinta che mi porta all'azione... ma secondo te, le briciole di torta o muffin potrebbero essere sostituite con briciole di pancarrè??? di sicuro non vengono aggiunte per dare gusto ma solo per assorbire l'umidità, quindi penso si possa fare...
    GRAZIE per averli scelti e complimenti per il risultato, fanno venire una certa acquolina e anche per te il massimo di cuoricini 💖💖💖💖💖

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    1. Grazie mille! Comunque va benissimo anche il pancarré sbriciolato, come hai dedotto tu le briciole servono ad asciugare un po' il ripieno perché se no sarebbe troppo bagnato. Provali e non rimarrai delusa :)

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  3. Se un biscotto ha il pregio di non far sentire in colpa chi lo mangia è decisamente una roba da Oscar e Nobel messi insieme :)
    Grazie Valeria!

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    1. Grazie a voi! E' stato proprio bello partecipare ;)

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  4. Dolcetti veramente stuzzicanti, da mangiare senza colpe cosa si desidera di più? Molto intrigante quel ripieno ai semi di papavero devo provarli sicuramente
    Grazie

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    1. Il ripieno è veramente buono e a me ne è anche avanzato un po', così l'ho messo nell'impasto di un plumcake che stavo facendo...era squisito!

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  5. Mamma mia che goduria, Valeria!!!
    Avevo già adocchiato questa ricetta su "Baklava to Tarte Tatin", ora me la ritrovo anche su Breaking Breads: mi sembra un segno del destino, DEVO provare questi dolcetti!!!
    Bravissima tu sia per la realizzazione, sia per la disamina.
    Grazie!!!

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